venerdì 10 agosto 2007

UN SOGNO

Fu il silenzio che
svegliandomi
divenne il peggior rumore.

Un uomo iniziò a contare: “uno, due, tre…”.
“Un, deux, trois…”. Un altro uomo iniziò a contare.
Contemporaneamente, ancora un altro uomo iniziò a contare: “ichi, ni, san…”. Il rumore dei numeri diventò assordante: tutti gli uomini, nello stesso tempo, in luoghi diversi, iniziarono a contare.
All’improvviso uno smise. Si trovava in una stanza completamente buia con al centro, sospesa nell’aria, una piccola sfera di luce che, progressivamente, si stava espandendo.
Quando il tempo e lo spazio smisero di essere… Tutto era luminoso, nell’immobilità ogni numero, grande o piccolo, era rappresentato da un suono costante. Quando il suono smise, mi svegliai. Tutto era buio e tutto rimase nel buio.

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