venerdì 10 agosto 2007

LA MALATTIA

Le deformazioni
si aprirono agli opposti,
mentre…

L’uomo viveva in una stanza senza porte né finestre; al centro un raggio di luce penetrava dalla parete. Continuava ad osservarlo come se fosse una metafora del mondo. Decise di provare ad aggrapparsi al raggio, senza riuscirvi. Immaginava il sole brillare sopra ogni cosa, per tutti i suoi aspetti, senza averne conoscenza.
La mano di un altro uomo coprì il suo viso; il tutto fu osservato dall’occhio di un terzo uomo che ne imitava i movimenti. Sul fondo della stanza c’era un vecchio specchio impolverato, abbandonato al tempo. L’uomo si accorse che ogni parte del proprio corpo lo rimandava ad altro: ripetutamente ed incessantemente continuava la sua disgregazione. Smise di essere uomo, di apparire come tale. Il raggio di luce continuò a cadere nel medesimo punto, attendendo un occhio che potesse continuare ad osservarlo.

Figurandosi, l’uomo continuò a giocare con il raggio di luce.

Nessun commento: